Le perplessità nel costruire un laghetto di piccole o grandi dimensioni non si fermano solo alla posizione e alla realizzazione della vasca. Un aspetto importante e mai sottovalutato da noi acquariofili “casalinghi” è la filtrazione e le correnti in vasca che non sono da meno nel laghetto che ha il solo vantaggio di avere come inquilini dei pesci che vivono molti mesi all’anno a temperature non tropicali (5 -18°C) e ad una maggiore concentrazione ossigeno disciolto senza la necessità di alcun movimento dell’acqua ma solo di una piccola brezza d’aria che lanbisce la superficie dell’acqua stessa.
Beh! Tutto questo però succede solo in teoria! La mancata movimentazione dell’acqua sopratutto negli strati bassi implica tanti altri pericoli per l’equilibrio di un piccolo laghetto quali tra tutti la formazione di zone anossiche con produzione di gas letali per i pesci (idrogeno solforato, metano ecc.). Non parlo di sostanze letali per fare del terrorismo ma bisogna pensare che i detriti di un laghetto si depositano e si accumulano per molto tempo con il serio rischio di formazione di sacche di gas che posso seriamente nuocere ai pesci.
Le perplessità che in questo caso ci attanagliano sono dunque tante e tali da non poter escludere del tutto la presenza di pompe, filtri ed ovviamente dell’energia elettrica non sempre disponibile o scomoda da integrare per motivi più o meno importanti quali tra tutti l’avere la competenza necessaria a garantire la corretta messa in opera di un impianto elettrico all’aperto con gli annessi pericoli e/o le eventuali dispersioni elettriche.
Personalmente posso confermare che solo per il dispendio economico ed energetico non valga la pena realizzare nemmeno un semplice ricircolo di acqua tra due vasche. Una modesta pompa da laghetto costa circa 40€ con un considerevole dispendio energetico 30-40 watt cioè più 1kw al giorno solo per un piccolo laghetto. Il dispendio elettrico è a volte tale da pensare che non valga nemmeno la pena di montarci su una semplice “fontanella”!
E invece no! perché il movimento è comunque necessario per il buon equilibrio biologico del laghetto.
Non occorre un sistema di filtraggio all’avanguardia o chissà che! basta solo che l’acqua “si nuovi!” anche se per poche ore al giorno.
La tecnologia può però aiutarci in questo senso con pochi semplici accessori che tutti insieme prendono il nome di impianto fotovoltaico dove dodici semplici volt possono fare veramente la differenza sopratutto dal punto di vista ecologico. (Vi posso giurare che veder funzionare il laghetto con la sola energia solare è una sensazione indescrivibile)
Cosa occorre?
Un pannello fotovoltaico,
Un regolatore di carica,
Una batteria da 12V,
Una pompa da 12V di quelle utilizzate per i camper.
Come già detto prima, non occorre un sistema ipertecnologico di filtraggio. ovviamente ci sono alcuni parametri da rispettare quali il controllo periodico dell’ammoniaca, nitriti e nitrati e le relative azioni correttive da adoperare ma ciò vuol dire che basta solo adattarsi alle dimensioni del laghetto.
Premetto che l’impianto realizzato è in teoria sottodimensionato per il funzionamento in continuo anche se in realtà è più che sufficiente poiché ho solo la necessità di aumentare in movimento dell’acqua solo nei periodi molto caldi poiché in inverno non occorre smuovere l’acqua. (Riprenderò questo importante aspetto in un post dedicato)
Dunque:
– Le specifiche ed il pannello
– Il regolatore di carica da 4 Ampere (provvisorio)
– Una batteria usata per auto da 12V 36 Ampere
– la pompa da 12V utilizzate nei camper
Collegare il tutto è molto semplice ma occorre comunque farsi aiutare (Grazie cognato! :)) e/o avere dimestichezza con le polarità, le dimensioni dei fili, ecc.
La pompa ha la funzione di ricircolo tra le due vasche e da filtro biologico poiché è inserito in un vaso da fiori con dentro del lapillo lavico che funge da substrato per i batteri.
L’acqua viene pompata dalla vasca piccola a quella grande e ricade dai fori di collegamento delle due vasche. Quando la pompa è spenta un foro praticato nel tubo dell’acqua non permette a quest’ultima di ritornare indietro evitando che si svuoti la vasca (vedi foto). I cambi si eseguono senza problemi dato che le vasche sono rialzate, basta solo collegare un tubo ed irrigare piante e fiori in giardino.
Il tubo di ritorno dell’acqua
Particolare del foro praticato sul tubo che funge da valvola di non ritorno.
La filtrazione meccanica viene effettuata periodicamente collegando il tubo della pompa in un semplice secchio, forato nel lato basso e caricato con lana filtrante.