Acquariofilia all’aperto: i pesci
Ebbene si! cari lettori, viandanti e malcapitati che avete raggiunto questo blog. Siamo giunti alla fine di questi lunghi e agonianti articoli dedicati al laghetto.
Non direi che per ora non sia stato interessante l’intero percorso fatto insieme (l’ho visto dalle statistiche del blog!) E non credo nemmeno che non vi abbia stimolato almeno un pò la mente per qualcosa di nuovo!
Fatto sta che il percorso di questi mesi termina (per ora!) qui con la tanta attesa introduzione dei pesci.
Premetto che il laghetto in questi pochi mesi non è stato popolato solo da pesci rossi ma anche dai piccoli avannotti che sono nati e sopravvissuti e cresciuti in questi mesi.
L’avevo già annunciato nel primo articolo introduttivo dedicato al laghetto che la costruzione aveva dei doppi fini (ecco perché gli articoli sono stati intitolati: ”Acquariofilia all’aperto”), ebbene! i risultati sono stati abbastanza buoni ma è mio dovere, prima di raccontarvi i risultati ottenuti, dover mettere i puntini sulle “i” su alcuni importanti aspetti e fanno la differenza quando si parla di acclimatare i pesci in laghetto o in acquario domestico.
LA TEMPERATURA: Acclimatare i pesci in acquario e molto più facile che nel laghetto perché i laghetti sono soggetti ad elevate escursioni termiche durante la giornata ed i nostri pesci non sono abituati a repentine differenze di temperatura perché vivono la loro vita alle costanti temperature delle nostre case e dei nostri negozi.
L’ACQUA: Nel laghetto, l’acqua tende a concentrarsi data l’elevata evaporazione e certamente non è opinabile l’utilizzo di acqua da osmosi. Questo vale sopratutto per coloro che hanno l’acqua della rete idrica ad elevata concentrazione di sali ed in acquario devono utilizzare acqua da impianto ad osmosi inversa.
I PESCI: ovviamente si parla di vasche aperte ed è quindi palese il dover fare attenzione ai ”salti a terra” dei pesci. Una rete sottile può comunque risolvere il problema.
Questi due importanti aspetti, nel caso volessimo allevare per qualche mese i nostri pesci tropicali all’aperto, sono molto importanti per non rischiare di farli morire inutilmente.L’esperienza dello scorso anno con un semplice vascone mi ha illuso sull’importanza di acclimatare i pesci lentamente prima di introdurli definitivamente all’aperto e per questo motivo ho perso una bellissima coppia di Betta ed alcune deposizioni.
Il problema si può comunque risolvere facendo deporre i pesci in apposita vaschetta e successivamente acclimatando lentamente i piccoli, attraverso i vari cambi parziali, alla nuova acqua per poi liberarli definitivamente all’esterno.
È bene far deporre le uova ed abituare i piccoli ai nuovi parametri dell’acqua
Introdotti i piccoli in una “seria” vasca di accrescimento, farà crescere i piccoli con una tale velocità da farvi restare a bocca aperta.
Ecco alcuni piccoli a soli 50 – 60 giorni di vita:
Visto che avevo la possibilità di sfruttare due vasche,ho pensato bene di introdurre, oltre ai piccoli, anche dei pesci del mio acquario per testare la reazione con l’ambiente esterno. Questa mia idea era nata lo scorso anno dato che avevo osservato un carattere più aggressivo di un Betta dopo l’introduzione all’aperto. Ebbene ho introdotto una coppia di Trichogaster sp., che era molto timida in acquario, e posso confermare che o per la fame, (se non per i pesci rossi non ho mai somministrato cibo) o per qualche altro motivo ma la reintroduzione in acquario ha portato ad un comportamento più vivace in vasca (gli avranno fatto bene le vacanze?!?).
Trichogaster sp.
Per la prossima stagione, se qualcuno volesse cimentarsi nell’allevare all’aperto i pesci o gli avannotti e sopratutto per questi ultimi, si ricordi di preparare più vasche di cibo vivo (Dafnie, larve di chironomus ecc.) in modo da avere sempre a disposizione e poter fornire sempre del buon cibo vivo (vedi la categoria cibo vivo di questo blog).
E questo è quanto ho da dire sulla mia esperienza estiva con la costruzione di un laghetto e l’allevamento dei pesci all’aperto.
La stagione “caldo-tropicale” si è conclusa ed ora bisogna pensare all’introduzione ed alla buona alimentazione delle carpe prima dell’arrivo dei primi freddi e per potergli consentire un buon “risveglio” a primavera.
Ci sono oltretutto le piccole gambusie da ingrassare…
Vi terrò dunque aggiornati sugli sviluppi invernali.