La temperatura gioca un ruolo molto importante sul metabolismo dei pesci e per allevarli, nelle nostre “fredde” case, significa rispettare innanzitutto le loro esigenze termiche.
I pionieri dell’acquariofilia pochi decenni fa, durante i periodi freddi, usavano tenere i propri pesci nelle zone più calde della stanza. Con l’avvento di quelle che si possono definire le prime vasche in vetro cioè quelle costruite con quattro o più vetri laterali saldati a piombo tra loro con uno o più lampade ad olio, riscaldando la base in .metallo della vasca, garantiva la giusta temperatura per far vivere i pesci. Oggigiorno sono numerose le specie di pesci che riusciamo ad allevare nelle nostre vasche e gran parte del merito è dovuto all’avvento del conosciutissimo termoriscaldatore.
Due modelli dei più comuni termoriscaldatori utilizzati in acquariofilia
Ma com’é fatto questo importante strumento?
I vari componenti di un termoriscaldatore
Il contenitore esterno è in genere una provetta di vetro borosilicato (anchedetto vetro PYREX) cioè un vetro molto resistente agli sbalzi di temperatura. Esistono anche termoriscaldatori con corpo in vetroceramica e/o in acciaio, materiali che ne trasmettono meglio il calore
Il vetro permette di verificare l’integrità dei componenti elettrici all’interno
All’interno della provetta, nella parte superiore è inserito il corpo centrale, sulla quale sono montati i vari componenti elettrici.
Il corpo centrale su cui sono montate sia le parti meccaniche che elettriche
Sul corpo centrale sono montate parti meccaniche come il regolatore di temperatura e parti elettriche quali la lampadina che con l’accensione permette di verificare il funzionamento e la termocoppia composta da due lamine metalliche.
La termocoppia, l’elemento chiave del termoriscaldatore
Nella parte bassa del termoriscaldatore si trova il corpo riscaldante che consiste in un lungo filamento metallico avvolto a mo di serpentina (per occupare il minor spazio possibile) su un corpo in ceramica in modo che i filo non tocchi accorciando il circuito e bruciando la resistenza.
La resistenza elettrica, il lungo filamento metallico è avvolto e accuratamente posizionato all’interno della provetta.
Concludo dicendo solo che per quanto possano sembrare banale il funzionamento e/o semplici i singoli componenti descritti, i principi chimici e fisici, alla base del funzionamento di un termoriscaldatore, sono molto complessi da porterci scrivere un libro.
Resta il fatto che senza questo utile accessorio l’acquariofilia non sarebbe la stessa!