La tolleranza estrema all'anossia del pesce rosso
La respirazione cellulare è alla base della vita dei vertebrati, specie nei pesci che vivendo in acqua estraggono l’ossigeno disciolto in essa. In assenza di ossigeno la maggior parte dei vertebrati muore in pochi minuti poiché non riesce a soddisfare le richieste di energia cellulare con il metabolismo anaerobico.
Tuttavia, da un recente studio pubblicato su https://www.nature.com, si è scoperto che i pesci del genere Carassius carassius e Carassius auratus hanno evoluto un sistema metabolico specializzato che consente loro di sopravvivere a periodi prolungati senza ossigeno in un processo metabolico analogo a quella del comune lievito di birra, producendo cioè etanolo come prodotto finale evitando la produzione dell’acido lattico.
In pratica, nei normali vertebrati la riduzione di apporto di ossigeno alle cellule comporta uno squilibrio metabolico con conseguente produzione di acido lattico, molecola tossica per i muscoli perché provoca crampi e blocco dei fasci muscolari (acidosi lattica). Nei carassi e pesci rossi quando sottoposti a stress anossico, nel caso cioè che l’acqua sia coperta dal ghiaccio per alcuni mesi o che le condizioni ambientali siano tali da rendere ridottissima la quantità di ossigeno disciolto la naturale produzione di acido lattico è ulteriormente convertita, attraverso un complesso sistema enzimatico, in etanolo, che passando attraverso le cellule si diffonde nell’acqua.
Questa caratteristica capacità genetica non è comune a tutte le specie di carassi (nemmeno alle cugine carpe) ed è altresì un interessantissimo aspetto evolutivo che spiega l’adattabilità di queste due specie in ambienti estremi come stagni inadatti alla vita dei vertebrati, canali anossici e laghi ghiacciati anche nei lunghissimi periodi invernali e che li favoriscono nella sopravvivenza perché diminuisce la competizione con altre specie e ne evita la predazione da altre specie con cui normalmente interagiscono in acque più ossigenate.
Siamo ancora certi che siano solo pesci rossi…io direi di no!
Maggiori info: https://www.nature.com/articles/s41598-017-07385-4
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