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Mezze stagioni, termoriscaldatore e puntini bianchi

Aequidens pulcher var. blu attaccato da

Quando un acquario viene avviato i batteri presenti nella la sabbia, nei materiali filtranti, nelle rocce e nelle piante iniziano a svilupparsi entrando in equilibrio tra loro. L’equilibrio creatosi diventerà ben presto quello che per i nostri pesci sarà l’ambiente ideale in cui vivere e se si rispetteranno le loro esigenze ambientali e chimiche si potrà ben presto assistere a fenomeni di riproduzione che altro non sono che il completamento del loro ciclo biologico quindi la migliore (o quasi) condizione biologica possibile, ciò significa che i nostri pesci si sentono a loro agio come in un vero biotopo.
Chi ha un minimo di conoscenza di biologia saprà certamente che nell’ambiente riprodotto nei quattro vetri si creerà ben presto il luogo ideale non solo per batteri e pesci ma entreranno a far parte dell’ambiente anche alcuni invertebrati e/o alcuni piccoli insetti e poi ancora protozoi ed altre forme vitali desiderate e non.
Tra le specie maggiormente indesiderate in acquario non possiamo che citare l’Ichthyophtirius multifiliis: protozoo conosciutissimo in acquariofilia che nella maggior parte delle vasche è sempre presente in fase dormiente e che in particolari condizioni riesce a fare delle vere e proprie stragi.
Proprio come i nostri pesci, coi cambi di temperatura, percepiscono un cambio di stagione (che può stimolarli alla riproduzione o stressarli), questo protozoo si sveglia e inizia a far danni fissandosi sul corpo del pesce, provocando molti danni ai tessuti ed incistandosi per prepararsi ad una nuova riproduzione. Purtroppo ci si accorge del parassita solo dopo aver osservato la presenza di puntini bianchi che altro non sono che le cisti (tomoti) formatesi per difendersi e per crescere.
La temperatura instabile, in questo piccolo ambiente, è dunque il fattore di sviluppo principale di questo parassita.
PREVENIRE E MEGLIO CHE CURARE
L’Ichthyophtirius multifiliis non è immortale, il punto debole di questo protozoo è la temperatura alta. Infatti innalzando la temperatura gradatamente fino a 30-32 gradi per almeno 10 giorni, si possono avere buone probabilità di eliminarlo completamente. Purtroppo però non sempre si può agire sul termoriscaldatore senza stressare ulteriormente quei pesci che poco tollerano le alte temperature.
La cura principale per evitare questa proliferazione è la prevenzione. 

Aequidens pulcher var. blu attaccato da Ichthyophtirius multifiliis

Vediamo come:

Aequidens pulcher var. blu dopo trattamento di 24 ore con Protazol. I tomoti iniziano a scomparire e a staccarsi dal corpo.

A MALI ESTREMI ESTREMI RIMEDI – CURE FARMACOLOGICHE
Una rapida soluzione alla presenza dei puntini bianchi è il Protazol SERA. 

Semplice da utilizzare, direttamente in acquario (1 ml ogni 20 litri) con filtro attivo e montando come sempre un aeratore a supporto della eventuale carenza di ossigeno. Dopo 24 ore si può già essere sicuri che il trattamento ha avuto effetto su tutti gli stadi evolutivi del protozoo, agisce anche nei tomoti.
Un cambio dell’80% di acqua (precedentemente stabilizzata alla temperatura della vasca) il giorno successivo al trattamento, un cambio di spugne del filtro, un passaggio su carbone attivo e un buon supporto alimentare  dopo il trattamento risolve i problemi che questo parassita provoca.
Ovviamente è sempre meglio prevenire che curare!
 
 
 

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