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Filtro e sieve per laghetto fai da te

il mio pond e il filtro autocostruito

Quando tre anni fa ho costruito il mio laghetto ho lasciato in sospeso il discorso filtro perché è assai più complesso di quello in acquario.

Filtri, prefiltri, filtri biologici, filtri anossici, meccanici, percolatori e tanto altro ancora viene montato e incorporato nei vani di filtraggio perché il trattamento dell’acqua per le carpe è molto importante. Basta pensare al grande volume di acqua interessato ed alla massiccia quantità di materiale organico che ci va a finire dentro a partire dai residui vegetali e a finire con le feci dei pesci stessi.


Vi ricordo inoltre che sia i pesci rossi che le carpe hanno un intestino molto più corto rispetto ai pesci che di solito alleviamo. La parziale digestione del cibo aumenta il materiale organico residuo in acqua motivo per cui non bisogna sottovalutare la capacità del filtro e la sua efficienza.

Il piacere del fai da te mi ha spinto a studiare e a provare molte soluzioni per la realizzazione del mio filtro ideale e da una vaschetta all’altra sono giunto a quello che (per ora!) è l’optimum per le esigenze del mio laghetto che possiede un enorme carico di vegetali e ohimè! un esubero di carpe; ben cinque e di grosse dimensioni in meno di 2000 litri.

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I cambi parziali sono abbastanza frequenti circa 100 litri al giorno per l’irrigazione ma non sono certamente sufficienti a mantenere biologicamente stabile il pond.

Filtrazione meccanica a secco – prefiltro sieve

Filtro sieve autocostruito
Panoramica dall’alto del mio filtro – a dx il sieve e a sx filtro meccanico secondario

Nella foto in alto potete vedere il mio filtro sieve quantomeno ciò che si avvicina ad esserlo o ne sfrutta i suoi principi. É composto da una rete metallica montata su un supporto in plastica attraverso il quale l’acqua sporca dal laghetto viene spinta all’interno del filtro con una pompa da 4500 l/h da 30 Watt di potenza, filtrata dal particolato e fatta scorrere nel vano inferiore.

Sieve – Vano di caduta dell’acqua
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Sieve a lavoro

Questo filtro anche se necessita una frequente pulizia, limita l’arrivo di sporco al filtro biologico ed evita ai materiali solidi in sospensione di entrare nel processo di digestione biologica. Il nome di filtro a secco deriva appunto dal fatto che lo sporco viene separato dall’acqua. Un vantaggio non di poco conto per un laghetto con tantissimi residui vegetali e tanti pesci.

Vi rimando agli articoli successivi per ciò che riguarda la tecnica di costruzione e i materiali utilizzati.

Filtro biologico

Nel vano inferiore al Sieve, l’acqua filtrata meccanicamente e ben ossigenata entra direttamente a contatto con lapillo lavico e vulcanico; l’uno, più leggero, galleggia sulla superficie dell’acqua incontra l’acqua proveniente dal vano sovrastante (il sieve) e trattiene i fanghi residui prodotti dalla filtrazione biologica del lapillo vulcanico che, essendo più pesante, resta sul fondo per i processi biologici anossici o quantomeno a basso tenore di ossigeno disciolto che permettono di ridurre i nitrati e i fosfati.

L’acqua a questo punto passa nel terzo vano costituito da un comparto di bioball ed una grossa spugna montata verticalmente che funge da filtro meccanico secondario per bloccare i residui di fango e/o altro particolato in sospensione.

Filtro meccanico secondario

All’interno del filtro, per nascondere un tantino le scatole, ho inserito un vaso con alcune piante ( Dracaena sanderiana , Hydrocotyle sp., Ludwigia sp.) in idroponica per aiutare l’estetica, bloccare le turbolenze e lasciar decantare meglio i fanghi residui.

La filtrazione dopo la spugna verticale termina con una semplice ricaduta dell’acqua nel laghetto.

Manutenzione del filtro

La manutenzione del filtro è molto semplice ed ha alcuni aspetti interessanti. Ci tengo a sottolineare che la costruzione del filtro in singoli moduli permette di aumentare o diminuire i vani a seconda delle necessità e altrettanto facili da separare e da spostare il luoghi comodi per la pulizia o altro.

Il filtro sieve composto erroneamente da una rete metallica da 75 micron (troppo fine!) ha bisogno di pulizie ogni 2-3 giorni, un filtro da 200 micron posto come troppopieno riduce la necessita’ di intervento portando la manutenzione ad un corposo risciacquo settimanale; in compenso la filtrazione meccanica è molto più efficiente di un filtraggio meccanico “a spugne” o con i filtraggi a spazzole. Anche i parametri chimici come nitrati e fosfati si sono notevolmente ridotti dopo l’installazione di questo filtro. Le reti metalliche sono tutte in acciaio inox anticorrosione.

Il filtro biologico viene ripulito dall’eccesso di fanghi in inverno quando le temperature sono molto basse o comunque nei periodi comodi a non rompere l’equilibrio biologico del laghetto.

Il filtro meccanico secondario viene risciacquato all’occorrenza quando si intasa, circa ogni tre mesi. Il ruolo importante nel bloccare i fanghi e sporco residuo della filtrazione biologica, lo compie il lapillo in sospensione che, come già detto, lo trattiene e lo lascia depositare nel lapillo lavico.

MATERIALI UTILIZZATI

Come si può ben vedere dalle foto, ho utilizzato materiali semplicissimi per la realizzazione del filtro forse le più difficili da trovare sono le vaschette in pvc sono quelle che si trovano nei brico ben forniti, hanno varie misure d’altezza da 10 cm a 50 cm, un buon spessore per essere forati o per fissare delle viti. Per i raccordi ho utilizzato semplici tubi in plastica e in PVC.

Unica attenzione é nell’uso del silicone di incollaggio. Volutamente non ho utilizzato la colla tangit perché difficile da togliere se il lavoro ha qualche difetto o va rifatto. In alternativa si può utilizzare il silicone polimerico che é adatto a stare a contatto con l’acqua e si può comunque rimuovere se qualcosa va storto.

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