I Tubifex, (Tubifex tubifex Müller, 1774) sono piccoli vermi, altamente proteici utilissimi nell’alimentazione di tutti i pesci dei nostri acquari; probabilmente il cibo liofilizzato, congelato e vivo più diffuso in commercio. L’appetibilità di questi anellidi è molto elevata. Stimola la riproduzione, rinforza le difese immunitarie, risveglia gli istinti naturali di predazione ed aumenta il tasso di crescita più di ogni altro cibo. Le potenzialità dell’alimento vivo sono decisamente superiori rispetto agli altri formati.
Recentemente ho acquistato abbondanti quantità di tubifex, per l’alimentazione di alcuni pesci wild e provare a stimolare quella che speravo fosse una coppia a mostrare il proprio dimorfismo sessuale. Con l’abbondanza di cibo e la consapevolezza di non dover esagerare nella somministrazione ho provato sia a mantenerli vivi, e perché no! ad aumentare le popolazione con una produzione massiva.
La gestione della coltura e l’allevamento dei Tubifex sono due cose totalmente diverse ed è bene sottolineare le due situazioni in modo da comprendere bene come gestirle prima della distribuzione ai pesci e le difficoltà da dover affrontare per ottenere un allevamento massivo.
Mantenimento della coltura
Mantenere in vita una coltura di tubifex non è poi troppo difficile. Possono vivere in condizioni vitali pessime per molto tempo ma occorre comunque darle attenzione perché è ciò che daremo ai pesci che conta, non la loro sussistenza. L’acquisto di colture di tubifex sono dunque da tener sotto controllo a seconda della loro provenienza.
A prescindere da essa, all’arrivo vanno separati dall’acqua di coltura, trasferiti in acqua pulita e magari lasciati qualche ora per diluire le eventuali sostanze indesiderate accumulate.
Normalmente le colture amatoriali giungono mescolate a residui legnosi, fanghi ecc. che già ne scongiurano l’immediata distribuzione in acquario. C’è da dire anche, che piccole distribuzioni a pesci sani non compromettono la loro salute ma! perché rischiare? Acquistati da negozi specializzati invece si vede sin da subito che la coltura è “pulita” possiamo dunque, dopo un passaggio in acqua, distribuirli ai pesci senza alcun rischio.
Le colture su substrato “sporco” possono comunque essere posizionate in una piccola bacinella d’acqua accompagnate da un aeratore ad un flusso leggero ed essere distribuiti dopo qualche ora, meglio ancora se si effettuano alcuni cambi d’acqua.
Aliquote di questi tubifex possono anche essere messi in frigo o in un luogo fresco per circa una settimana c’è anche chi preferisce congelarle in piccole porzioni ma, essendoci in commercio colture già congelate a mio parere non ha senso farlo.
La somministrazione ai pesci dei tubifex vivi è un qualcosa di veramente bello da ammirare. Il groviglio di vermi lotta contro il predatore aggrovigliandosi e stringendosi tra loro in una “palla” che rende difficile al pesce strapparli via, mentre altri si nascondono nel substrato. A seconda della specie i pesci, con grande fervore, attaccano il groviglio, scavano e cercano il loro pasto in una vera caccia alla preda.
Allevamento
I tubifex ingeriscono i tutto ciò che si avvicina alla loro bocca digerendo batteri ed assorbendo, attraverso le pareti del corpo, ossigeno e altre sostanze utili. La colorazione rossa, data dall’emoglobina e presente su tutto il corpo, indica proprio quanto sia stato esposto ad ambienti putridi e poveri di ossigeno. E’ facile intuire che possono vivere anche in luoghi assolutamente insani per la vita di altri organismi e da ciò è ovvio comprendere che fornendogli lo stesso ambiente non ci sarebbero utili per l’alimentazione dei nostri pesci. L’eccesso di batteri e altri organismi viventi che ingeriscono potrebbero dunque essere estremamente pericolosi e rendono inutilizzabile tale alimento. Al contrario una colorazione chiara ne indica un buon sviluppo in ambiente ossigenato che non va comunque inteso come ambiente salubre ma di condizioni vitali migliori.
I metodi utilizzati per coltura più o meno massiva di tubifex sono principalmente due, quella che chiameremo un coltura a umido e quella a percolazione. In entrambe le tecniche si utilizzano contenitori in vetro o plastica bassi e/o di ampia superficie e semplici accessori del settore acquaristico (pompe, aeratore, tubi ecc.). Un impianto dunque molto semplice da realizzare.
- Coltura ad umido
Questa tipologia di allevamento, abbastanza di uso comune in italia e in Europa, consiste nell’utilizzo di un substrato organico come terra, terriccio universale per piante e/o altro substrato organico bagnato o immerso in pochi millimetri d’acqua, all’interno del quale vengono allevati i tubifex.
L’allevamento e l’alimentazione consiste nel fornire un substrato organico, qualche millimetro d’acqua e del cibo in una vaschetta in vetro o plastica più o meno grande, che deve comunque avere una superficie di scambio larga. Il substrato di allevamento è normalmente terra, terriccio per rinvasi o altro substrato organico (meglio se bolliti prima) su cui adagiare i tubifex. L’alimentazione è normalmente fornita in superficie; cibo in pellet o scaglie, mangime per volatili, vegetali triturati ecc. ma senza eccedere troppo per evitare che la coltura regredisca.
La distribuzione (a mio parere un tantino rischiosa!) può essere fatta prelevandoli con una pinzetta e sciacquandoli bene oppure trasferendoli in una bacinella con aeratore come sopra descritto.
- Coltura a percolazione
Questo metodo è utilizzato in molti allevamenti di Tubifex, sia asiatici che africani, consiste nel disporre la coltura sotto un costante flusso d’acqua ponendola su substrato inerte come sabbia o una spugna a grana grossa oppure, quando la coltura occupa una superficie ampia, senza alcun substrato.
l’impianto per la realizzazione di questa coltura è anch’esso di facile costruzione, viene realizzato spesso in più moduli per massimizzare la produzione.
Occorrono dunque una o più vaschette in plastica forate nella quale i tubifex riceveranno sempre una costante corrente d’acqua proveniente da un circuito chiuso. L’acqua ben ossigenata percolerà attraverso il groviglio di tubifex lasciandoli assorbire le sostante nutritive e gli alimenti in sospensione.
L’alimentazione della coltura sarà effettuata ponendo il cibo in fondo alla massa di tubifex oppure sotto al substrato inerte attraverso una siringa.
Il mio impianto
Il piccolo impianto per tubifex che da alcuni mesi mi ha dato ottimi risultati.
L’impiantino è così composto:
Alla base, un acquario su cui è poggiata la vasca di produzione. L’acqua viene pompata da una piccola pompa regolata a flusso lento, attraversa l’intera vaschetta e ricade da uno scarico ricavato forando la vaschetta e infilandoci un tubicino in gomma a mo’ di troppo pieno; la circolazione è continua.
I tubifex che sono stati dapprima posti su una spugna per laghetto a grana grossa che funge da substrato inerte, si alimentano dal substrato ma, hanno anche un continuo ricambio d’acqua che gli fornisce ossigeno e una maggiore pulizia del substrato. Col tempo ho optato per un substrato di sabbia perché facilità la gestione durante la fase di alimentazione e raccolta dato che normalmente vivono in grovigli, su substrato sabbioso, migrano in tutta la vaschetta alla ricerca di cibo ripulendola dai residui dispersi, da ciò una migliore produttività.
Alimento i tubifex con mangimi in pellet in superficie oppure con verdure o mangime triturato tramite una siringa all’interno della sabbia.