OASE Biomaster il filtro
L’acquario, al giorno d’oggi, è un vero oggetto di design nelle nostre case, l’estetica nel mercato acquariofilo è la principale evoluzione dell’ultimo ventennio. Mobili rifiniti, plance ridisegnate o assenti, vetri extrachiaro con giunzioni invisibili, arredi tecnici e accessori dal minimo impatto visivo ma è soprattutto il filtraggio la vera evoluzione acquariofila.
Il filtraggio meccanico e biologico, cuore di tutto il sistema acquario e ciò che più si evolve ogni giorno nel mondo dell’acquariofilia! I filtri interni, anche se economici, probabilmente saranno via via sostituiti completamente da sistemi esterni evoluitisi in efficienza e facilità d’uso. A differenza dei filtri interni infatti, quelli esterni vanno smontati per essere puliti della loro zona di filtraggio meccanico e la rimozione dello sporco grossolano: operazioni che prevedono l’apertura del filtro, lo spostamento dall’acquario per la manutenzione ma anche il rischio di comprometterne l’equilibrio biologico.
Sono state tante le evoluzioni dei filtri esterni per semplificare le operazioni di manutenzione: sistemi per il trasporto facilitato, raccordi rapidi e cestelli personalizzabili e non pochi sono stati i tentativi di rimediare alla difficoltà di accedere alla parte dedicata al filtraggio meccanico attraverso prefiltri, filtri modulari e sistemi di prefiltraggio alternativi. Per questo i nuovi filtri OASE sono divenuti oggigiorno più conosciuti e desiderati da tutti gli appassionati acquariofili; una vera rivoluzione tecnica la possibilità di fare la manutenzione meccanica evitando di aprire l’intero filtro.
L’esperienza dell’azienda nel settore pond ha sicuramente dato il giusto imput per evolvere il sistema di filtraggio indoor unico nel suo genere. Ma non è da escludere qualche pecca!
Il filtro è dotato di una robusta maniglia con un piccolo accorgimento che ne evita l’apertura delle parti se non correttamente aperta. Le maniglie di chiusura del coperchio che aprono il filtro sono 4, una per lato, larghe e ben robuste.
Tutti gli attacchi sono di ottima fattura. Veramente interessanti sono gli innesti molto precisi, non occorre alcuna forza o pressione affinché tutto sia chiuso e perfettamente in sede.
Dalla testa del filtro si può estrarre il termoriscaldatore, il prefiltro meccanico e il vano di raccordo dei tubi di entrata e uscita dell’acqua. Gli ultimi due si sganciato semplicemente tirando le due leve sottostanti, l’apertura del prefiltro (a sinistra) è condizionata dalla chiusura della leva dei tubi dell’acqua (a destra). un’ottima scelta tecnica che permette di non allagare casa per dimenticanze o distrazioni varie.
Il prefiltro è l’opera ingegneristica più interessante: è costituito da un contenitore (in alto nella foto) che non permette la fuoriuscita d’acqua in fase di manutenzione: il prefiltro può essere estratto dal filtro interamente ed essere trasportato senza grosse perdite d’acqua grazie ad una valvola di non ritorno posta alla base. Al suo interno un tubo forato (al centro) con 5 spugne filtranti.
L’acqua proveniente dall’acquario passa attraverso le spugne, risale il tubo forato e risale verso la testa del prefiltro per entrare nel sistema biologico.
Sulla testa del prefiltro c’è il sintema di innesco (di colore blu) costituito da una grossa molla in acciaio ed un sistema di valvole per un rapido ingresso dell’acqua.
L’acqua della vasca entra nel filtro attraversa le spugne del prefiltro trattienendone lo sporco per poi passare al filtraggio biologico completo attraversando, dal basso verso l’alto, i cestelli contenenti le HELIX prima e i 8 strati di spugne successivi.
Il filtro biologico acquistato e il modello 350 Thermo (con termoriscaldatore incluso), costituito al suo interno da quattro cestelli, 3 più alti con all’interno spugne a grana media di colore blu e uno più basso con una spugna a grana fine di colore rosso. Nel piano basso del primo cestello un sacchetto in rete con le famose HELIX.
Le helix sono un supporto per batteri molto simile ai classici cannolicchi ma in realtà sono stati studiati per i sistemi a letto fluido nei pond (laghetti per koi) laddove, le alte portate d’acqua che tendono a lavare via i batteri riducono l’efficienza del filtraggio biologico. Nei sistemi a letto fluido il tempo di contatto tra l’acqua e le colonie batteriche aumenta sensibilmente quando si utilizzano questi supporti che oltretutto richiedono una buona ossigenazione meglio ancora se lavorano con flusso in controcorrente.
Che ci azzecca questo con il filtraggio biologico in acquario non mi è chiaro, lavorano in ambiente ossigenato (subito dopo il filtraggio meccanico) ma con un principio di flussi che non ci azzecca nulla con le caratteristiche di questo materiale. Il sistema di filtraggio biologico funziona ed è efficiente ma l’utilizzo delle HELIX in sostituzione ai classici cannolicchi può essere riassunta con una scelta economica a basso costo ma non funzionale. Una ipotesi plausibile potrebbe essere quella di utilizzo di un materiale di supporto nel primo strato biologico per rendere uniforme il flusso in ingresso ai cestelli successivi dove le spugne fanno il vero lavoro biologico. Chissà!
Le helix nel mio filtro sono state sostituite con un cestello di Siporax cannolicchi ceramici ultraporosi di rinomata efficienza
Ho dato uno sguardo approfondito anche al corpo motore del filtro.
Il vano girante ha la forma classica se non per un piccolo particolare: un’asta in plastica con un sistema di fissaggio per il supporto della girante, probabilmente per tenere perfettamente in sede il “tappo” ed evitare vibrazioni dell’intero sistema. Ottima la girante che si estrae insieme ad albero e supporti di attacco per una più agevole pulizia. Unico neo è l’utilizzo dell’albero in acciaio in alcuni filtri in disuso per la tendenza a surriscaldarsi e ridurre l’efficienza dei magneti rispetto a quelli in ceramica che però hanno il problema di rompersi. Non pochi acquariofili si sono ritrovati con l’albero rotto e l’impossibilità di utilizzare il filtro.
Il filtro è estremamente silenzioso e gli accorgimenti utilizzati sono tali da rendere nulla alcuna vibrazione.
Un esempio lo sono i piedini in gomma spessi e amovibili che non permettono alcuna vibrazione. Spesso si ha la percezione che tutto sia spento mentre in realtà 1100litri/h scorrono incessantemente attraverso tutto il sistema senza il minimo rumore.
L’aspetto estetico generale del filtro e dei suoi accessori è molto bello i raccordi di buona qualità solo il tubo d’ingresso poteva essere esteticamente migliorato ma ha il vantaggio di avere un buon sistema di innesto che non da segni di essere fragile. Gli attacchi e i tubi sono di uso comune in acquariofilia, un aspetto vantaggioso per i più esigenti in termini estetici per sostituirli con raccordi in vetro o altro.
I raccordi curvi in dotazione posseggono una valvola di regolazione di flusso, molto utile quando si desidera adattare alle proprie necessità la corrente d’acqua in acquario.
CARATTERISTICHE TECNICHE
– Potenza 18W
– Litri/ora max 1100
– Prevalenza. 1,4m
– Adatto per acquari fino a max. 350 litri
– Volume filtro 5,6 Litri
– Volume prefiltro 0,5 Litri
– Potenza termoriscaldatore 200W (solo per modello thermo )
Concludendo
L’acquisto del filtro è sicuramente azzeccato e consigliatissimo, il costo si aggira intorno ai 230 euro del modello thermo (con termoriscaldatore incluso) Robusto, efficiente ed estremamente silenzioso.
Consiglio il modello 250 per acquari poco piantumati e con un buon equilibrio coi pesci.
Per vasche sovraffollate o con pesci di grossa taglia il modello 350
Consumo elettrico, potenza in linea con i modelli ma sistema easyclean con una marcia in più!