OASE Styleline l’acquario dimenticato
Un paio di anni fa’ a causa di una disavventura con il mio vecchio smartphone sono venute meno le foto di istallazione e allestimento di un OASE Styleline 75.
Per puro caso ho recuperato poche foto del primo allestimento, acquario dalla gestione semplice con Guppies, alcune radici e Microsorum trident
OASE Styleline 175 è stata la scelta desiderata di una vasca decisamente molto bella soprattutto per il fatto che le dimensioni in altezza valorizzano molto di più l’acquario rispetto alle “misure rettangolari classiche” che vanno in larghezza e non in altezza. il fronte della vasca ha una forma quasi cubica, le sue dimensioni sono 80 x 40 x 55cm (L x p x h) da 160 litri che permette di sviluppare bene l’allestimento in altezza e con ampia vista frontale. Notevole è lo spessore dei vetri (8mm) che riduce al minimo la curvatura ottica, quasi impercettibile, in vasche di quelle dimensioni .
La plancia per accedere alla vasca è molto bella e comoda, evita fenomeni di accumulo di condensa sui coperchi che sono comodissimi da sfilare per le operazioni di pulizia e manutenzione. Ottimo il sistema di illuminazione con lampade led in un corpo unico, stagne e soprattutto a singola alimentazione; ogni corpo lampada infatti può essere montata e alimentata a piacimento e a seconda dell’allestimento. Nel mio caso ho utilizzato una sola lampada ma la vasca permette di aggiungere al supporto fino a quattro lampade a gestione separata.
Mobile di design e buona qualità con ante a pressione bianco lucido che insieme alla vasca diventa un “monolite” tutto d’un pezzo. Purtroppo sono un tantino rimasto deluso dalla e “decorazione in testa al vetro” la fascia bianca che, come si può notare nelle foto sopra, non è un vero e proprio rivestimento ma un “nastro di plastica ” spesso che riveste il contorno e lascia alcune trasparenze in controluce non belle. Probabilmente tra i vari marchi di acquari che possiedo e che sono abituato a vedere, preferisco decisamente le rifiniture in plastica e/o in metallo ad una fascia sottile che lascia “semitrasparenze” in controluce. La ragione di questa scelta “sottile” credo stia proprio nel fatto che una cornice di spessore avrebbe provocato una forma decisamente non in linea con vasca e mobile
Tralasciando questo piccolo dettaglio estetico personale, la vasca ha solo una piccola difficoltà: l’allestimento. Un neofita per poter sviluppare l’allestimento in altezza ha bisogno di essere aiutato e ben consigliato negli arredi e nelle piante perché l’altezza della colonna d’acqua da allestire è decisamente alta per coloro che definiremmo un “avventuriero che non ama studiare” tralasciando ciò… la vasca permette qualsiasi tipo di allestimento con il vantaggio poter differenziare molto bene i vari livelli a cui vivono i pesci. Esempio ne è la convivenza a varie altezze di Guppies (centrale alta), Corydoras (fondo) ed un folto gruppo di Brachydanio rerio (centro). Le Vallisneria gigantea potranno finalmente vivere alla loro altezza!
L’acquario non è venduto con il classico filtro interno nero (e talvolta già incollato!) ma OASE bioplus 100 un filtro che non si avvicina minimamente ai “Biomaster” ma compie egregiamente il suo lavoro se accompagnato ovviamente da cambi d’acqua e manutenzioni costanti e frequenti.
L’esperienza mi suggerisce di dire che è la vasca acquistata con il bioplus 100 in dotazione è un tantino sottodimensionata per “acquari di comunità” affollati; necessiterebbe di un filtraggio decisamente migliore ma diventa un gioiello con allestimenti “esperti”, aquascape ecc.
L’acquario oggi
Dopo il primo allestimento di due anni fà, ho totalmente rivisto la vasca con un nuovo layout più “essenziale” ma altrettanto complesso. La scelta dei materiali di arredo nascono da una recente prova di layout che mi ha lasciato molto soddisfatto ed ha una gestione veramente semplificata. Nei mesi a seguire non mancherà un articolo dedicato all’utilizzo delle Arundo donax: la nostra canna comune.
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